Black Friday e Comunicazione: il Marketing non fa sconti.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il Black Friday è in arrivo… consumisti di tutti i paesi, unitevi!

Parcheggi dei centri commerciali presi d’assalto, file chilometriche all’entrata dei negozi più di tendenza.

Ma quelli che si stanno fregando le mani più di tutti sono i proprietari dei grandi siti di e-commerce, perché viviamo in un’epoca in cui il consumismo è un bisogno che può essere espletato comodamente da casa, senza dover abbandonare il divano.

Basti pensare che l’11 novembre scorso, data del Black Friday asiatico, il sito di e-commerce Alibaba, l’Amazon del mondo asiatico, ha dovuto attendere solo 68 secondi, dall’inizio delle promozioni, per incassare l’equivalente di 1 miliardo di dollari.

Ma che cos’è il Black Friday? Che origine ha il giorno che tutti aspettiamo per sbrigliare la nostra carta di credito?

Sono molte le teorie avanzate sull’origine di questo giorno, ma la più suggestiva farebbe risalire la nascita del fenomeno agli anni ’70, periodo in cui, negli Stati Uniti, si diffuse, tra i commercianti, l’usanza di applicare degli sconti alla propria merce precisamente il giorno dopo il terzo giovedì del mese di novembre, che negli Stati Uniti viene chiamato Thanksgiving Day, il giorno del ringraziamento.

Il giorno dopo, però, erano i commercianti a ringraziare.

Nei libri contabili dell’epoca si usava segnare con inchiostro rosso le somme in passivo e con inchiostro nero le cifre in attivo.

Indovinate quale colore risultava più presente sui libri contabili dei commercianti americani degli anni settanta, proprio il terzo venerdì di novembre?

Il marketing al servizio del Black Friday

Si sa, dove c’è occasione di profitto, c’è necessita di emergere.

È così che il Black Friday è diventato, negli anni, lo scenario perfetto di grandi iniziative di marketing e comunicazione che hanno cercato di sfruttare al meglio le opportunità che venivano a crearsi.

Oggi, in un nuovo articolo per la nostra rubrica #ilovemarketing, ripercorreremo la storia e andremo a vedere le 5 iniziative di marketing, in occasione del Black Friday, più azzeccate che si siano mai viste.

#1 Patagonia: Quando il mercato premia la responsabilitá etica.

Nel 2016, Patagonia, azienda leader nell’abbigliamento outdoor, lancia l’hashtag #loveourplanet con cui inaugura una campagna promozionale, in cui promette che devolverà ogni centesimo di quello che incasserà, durante la giornata del Black Friday, a favore di organizzazioni no-profit attive nella lotta contro l’inquinamento.

Gli incassi stimati sono di 2 milioni, ma ne arriveranno cinque volte tanto.

 

#2 Rei: fai un passo verso la natura.

Rei co-op è una società americana di servizi di vendita al dettaglio e attività ricreative all’aperto.

Un giorno, mentre si stava avvicinando il fatidico Black Friday 2015, decise quella che sarebbe stata la sua campagna di marketing in occasione dell’evento: chiudere.

Come chiudere? Sì, ma anche lanciare l’hashtag #stepoutside.

Con questa iniziativa, Rei invitava il mondo a passare il Black Friday fra la natura, lontano dai negozi.

0 euro a bilancio per la società americana.

Ma è meglio la gallina domani dell’uovo oggi.

Coloro i quali aderirono all’iniziativa utilizzarono l’hashtag #stepoutside per condividere sui social le proprie esperienze tra la natura.

Rei generò una cosetta come 1.2 miliardi di visualizzazioni sui post con l’hashtag #stepoutside, migliorando significativamente la propria brand reputation.

#3 Steve Madden: quando il marketing ti fa sentire speciale.

Nel 2017 Steve Madden decise di creare una campagna email in vista del Black Friday.

Questa email diceva che: tutti gli utenti che avessero rilasciato il proprio contatto, avrebbero potuto accedere alle promozioni speciali del marchio di abbigliamento americano prima di chiunque altro.

Molti dei contatti raggiunti colsero al volo l’opportunità.

Agli occhi dei potenziali clienti raggiunti, l’iniziativa non rappresentò solo l’opportunità di comprare in saldo, bensì l’occasione di distinguersi dal resto del mondo, anticipare tutti quanti, essere un po’ speciali.

Questo ebbe un ruolo fondamentale nel successo della campagna.

Il vantaggio fu rappresentato soprattutto dalla mole di contatti che Madden riuscì a raccogliere e dal conseguente accrescimento della propria loyal customers community.

#4 Card Against the Humanity: Genio e anticonformismo.

Al mondo c’è chi vuole andare sempre e comunque contro-tendenza.

Etiamsi omnes, ego non. Anche se tutti, io no.

Purtroppo il cieco anticonformismo, il voler distinguersi a tutti i costi, non porta sempre i risultati sperati, ma non è questo il caso.

Card Against the Humanity, è un gioco di carte, un po’ particolare, un po’ nonsense, che consiste nell’abbinare carte nere e carte bianche per creare situazioni buffe e paradossali.

Il Black Friday del 2016 è alle porte e i manager di Card Against the Humanity si guardano intorno e vedono che tutti si accingono ad abbassare i loro prezzi.

Loro non hanno intenzione di adeguarsi e fanno tutto il contrario: decidono di aumentare il prezzo del proprio gioco di carte.

Il gioco passa a costare 30 dollari invece che 25 e l’aumento viene pubblicizzato come se fosse davvero un’offerta imperdibile.

La campagna fu largamente condivisa su twitter e tumblr, divenne il top post su reddit e, da quel momento, il gioco risulta sempre più venduto, anno dopo anno.

#5 Hubbub: l’importanza di un’alternativa.

Hubbub è una piccola associazione di beneficenza Inglese, con sede a Brighton.

Nel 2016 portò a termine uno studio, secondo il quale, durante il Black Friday  2015, il 45% dei compratori aveva speso soldi per acquistare prodotti che non desiderava realmente, esclusivamente per poter approfittare degli sconti, mentre il 70% aveva comprato oggetti che non aveva mai utilizzato.

Così Hubbub decise di organizzare un evento, chiamato Bright Friday Fastival, che fosse un momento di riflessione e di protesta contro il consumismo sfrenato.

L’Evento si sarebbe svolto proprio durante il Black Friday 2016, a Brighton.

Hubbub invitò tutti partecipanti a portare con loro capi d’abbigliamento usati al fine di poterli scambiare, prestare o regalare.

We hope that Brighton’s #BrightFriday activities will be the first of a series of community campaigns that will snowball throughout the country in subsequent years, creating an antidote to Black Friday’s consumerist message.