CAMPAGNE EFFICIENTI: MARI PULITI | #ilovemarketing
TUFFIAMOCI IN UN MARE DI MARKETING1
Godute le ferie? L’estate, le vacanze, il sole? Scommetto di sì.
E com’era il mare, bello? Ecco, su questo non scommetterei.
Il problema della salute del nostro mare è una problematica perenne, e a livello globale; d’estate poi diventa impossibile ignorarla. Plastica, acqua sporca, poca fauna. Ogni anno sempre peggio.
Uno dei “social boom” degli ultimi mesi è stato infatti proprio il video girato a marzo nelle acque di Bali, una delle mete più ambite dagli amanti del mare. Era una semplice nuotata in mare, peccato che era in un mare di plastica.
Il video, girato dal sub inglese Rich Horner, è stato ricondiviso da varie emittenti, tra cui anche Repubblica, totalizzando in totale circa 3 milioni di visualizzazioni. Lo scenario divulgato è a dir poco raccapricciante.
Su quest’onda (non d’acqua, ma di plastica, sempre per sottolineare il tema) incentriamo l’articolo di oggi: le migliori campagne pubblicitarie contro l’inquinamento marino. Perché, come abbiamo già avuto modo di dire, il marketing non è solo mercificazione e strategia di vendita, ma è molto di più. Si parla in questo caso di una tipologia specifica di advertising: il Green Marketing, ossia quella branca del marketing che ruota attorno alla questione dell’ecologia, ad esempio commercializzando “prodotti che si ritiene siano ecologicamente preferibili ad altri” o diffondendo messaggi di sensibilizzazione.
GOL PER LA JUVENTUS:
Quest’anno, vista la criticità della situazione, la Vecchia Signora si è vestita di materiale riciclato: la 3° maglia della Juventus, made in Adidas Football, è 100% ecosostenibile. Il tessuto utilizzato infatti è fatto di materiale Ocean Plastic, di Parley for The Oceans, ricavato dal recupero delle plastiche disperse nel mare.
https://www.facebook.com/Juventusfcita/videos/2348089208551628/
TRANSFORM THREAT INTO TREAD
ADIDAS – PARLEY – RUNTASTIC
La maglia della Juve non è però l’unico merito da riconoscere ad Adidas. Il colosso dello sportswear, assieme a Parley for the Oceans e Runtastic, ha dato vita a una grande iniziativa di sensibilizzazione: per un mese, dall’8 giugno (Giornata internazionale degli Oceani) all’8 luglio, era possibile aderire all’evento “RUN FOR THE OCEAN”: correre per salvare gli oceani. Tanti km, quanti dollari: questo il patto. Adidas infatti, per ogni chilometro che è stato percorso, ha donato 1 $ al Parley Ocean Plastic Program. Corse e raduni sono stati organizzati in varie parti del mondo:
- Los Angeles (8 giugno)
- Hong Kong (10 giugno)
- Londra (17 giugno)
- Barcellona (22 giugno)
- Berlino (22 giugno)
- Shanghai (23 giugno)
- San Paolo (24 giugno)
- New York City (26 giugno)
- Milano (29 giugno)
- Tokyo (29 giugno)
- Chengdu (30 giugno)
- Toronto (4 luglio)
- Parigi (8 luglio)
La collaborazione di Parley e Adidas, che va avanti dal 2015, ha anche portato al lancio della linea UltraBOOST Parley, una collezione di sneakers interamente realizzata con materiale riciclato: un paio di scarpe equivale a 11 bottiglie di plastica in meno nelle acque dei nostri oceani.
https://www.youtube.com/watch?v=2ZAg-u86DF4
STRAWS SUCK: GREENPEACE
Il gioco di parole che si crea con il termine “suck” che in inglese vuol dire appunto “succhiare”, ma anche “fare schifo”, è una vera genialata copy. La caption della campagna è diretta e efficace “non succhiare via la vita dai nostri oceani”, e si sposa crudelmente con le terribili immagini della propaganda.
Le cannucce sono tra i primi 10 rifiuti più presenti sulle spiagge e nelle acque. Oltre 500 milioni di cannucce di plastica vengono prodotte ogni giorno solo per essere utilizzate per pochi minuti, mentre impiegano almeno 500 anni per degradarsi e riciclarle è difficile a causa delle scarse dimensioni.
Sono già molti i brand che hanno aderito al boicottaggio delle cannucce, come ad esempio Starbucks, che ha dichiarato che, entro il 2020, tutti i 28.000 negozi Starbucks elimineranno le cannucce di plastica. Anche McDonald’s ha annunciato che inizierà a eliminare gradualmente le cannucce di plastica nei suoi rivenditori in Regno Unito e in Irlanda. Inoltre, mentre gli hotel Hyatt inizieranno a fornire solo cannucce di plastica su richiesta a partire dal 1° settembre, con l’obiettivo finale di eliminarne completamente l’uso.
ECOLOGIC-KARMA: EEG
Si stima che entro il 2050 ci sarà più plastica del pesce in tutto l’oceano. E già gli studiosi hanno trovato pezzi di microplastica praticamente in ogni tipo di pesce trovato nei mercati e nei ristoranti di tutto il mondo. Come vuole dimostrare la campagna di sensibilizzazione dell’Emirates Environmental Group, una ONG Ambientale degli Emirati Arabi che ha divulgato un’immagine raffigurante del sushi avvolto in involucri di plastica con scritto “What Goes Around Comes Around. Keep The Sea Clean.”, a rendere l’idea che oggettivamente l’inquinamento marino non tocca direttamente solo il mare e le sue specie, ma anche gli uomini.