Facebook Protect: new security features for USA 2020 Elections

[vc_row][vc_column][vc_column_text c_id=”.vc_1571932953537″]Manca solo un anno alle elezioni per il futuro Presidente degli Stati uniti d’America e per questo motivo Facebook ha rilasciato Facebook Protect: un tool contro le fake news.
Speriamo funzioni, perchè l’ultima volta non è andata bene…

La premessa: Trump vs Hilary Clinton

Siamo nel 2016, negli Stati Uniti si svolgono le elezioni presidenziali. Si vota per il capo della nazione più potente del mondo.

Hilary Clinton da una parte: storico esponente di spicco della fazione che rappresenta lo spirito democratico americano. Già 42° First lady degli Stati Uniti, già Senatrice degli Stati Uniti per lo Stato di New York, già 67° segretario di Stato degli Stati Uniti. Istituzionale, moderata, progressista, potenzialmente la prima presidentessa della storia americana.

Donald Trump dall’altra parte: recentemente esponente di spicco della fazione che rappresenta lo spirito repubblicano americano. Miliardario per eredità, proprietario di una varietà di imponenti costruzioni un po’ ovunque, membro della World Wrestling Enterteinment Hall of Fame, responsabile di sei bancarotte tra il 1991 e il 2009. Rude, irriverente, estremista, intollerante, conservatore, sovranista, potenzialmente il primo presidente degli stati uniti a non aver mai ricoperto altre cariche politiche.

La mattina del 9 Novembre, Donald Trump è, contro ogni pronostico, Presidente degli Stati uniti d’America. Tra gli addetti ai lavori, che avevano già dato per certa la vittoria di Hilary Clinton, dilaga lo sgomento. Come è potuto accadere?

Le accuse della stampa ai social

La stampa e i media non erano stati capaci di prevedere un risultato così impronosticabile e bisognava trovare un colpevole.
Il dito venne puntato contro i canali social, Facebook in primis, rei di essere stati i principali veicoli di diffusione di fake news, le quali avrebbero concorso a screditare l’immagine della candidata democratica.
Mark Zuckerberg respinse le accuse al mittente: “È folle pensare che la gente abbia votato in base a notizie false circolate su Facebook. Votano in base alle loro vite reali.” [fonte: la Repubblica]
Oggettivamente che i giornalisti possano dare tutta la colpa alla “cattiva gestione della circolazione di fake news su Facebook” sembra poco plausibile e un po’ superficiale.
Tralasciando le motivazioni sociali e politiche che hanno contribuito alla vittoria di Trump, di tutta questa storia rimane un fatto innegabile: la gestione delle Fake News su Facebook, determinante o meno, è stata disastrosa.

L’anno prima delle elezioni presidenziali, il Social Network più utilizzato del mondo era stato accusato di aver perso la sua imparzialità, attuando politiche di pubblicazione più favorevoli agli ideali democratici.

All’indomani delle accuse, Facebook aveva rimosso l’elemento umano dal processo di moderazione, e affidato la scrematura dei post a degli algoritmi.
Mossa disastrosa. Con essa, infatti, Facebook avrebbe inconsapevolmente facilitato la diffusione di notizie false che (secondo gli esperti) hanno portato all’inaspettata vittoria di Donald Trump.

Imparare la lezione: Facebook Protect

Le elezioni del 2020 sono alle porte. Facebook, onde evitare ulteriori scandali, ha progettato un nuovo sistema contro le fake news.
Parliamo di Facebook Protect, programma annunciato in un post sul blog ufficiale di Facebook intitolato “Helping to Protect the 2020 US Elections”.
Il post recita in questo modo: “Dal prossimo mese i contenuti su Facebook e Instagram che sono valutati come falsi o parzialmente falsi dal fact-checking di terze parti, inizieranno ad essere etichettati in modo più evidente in modo che le persone possano decidere meglio cosa leggere, di cosa fidarsi e cosa condividere“.

L’intervento riguarderà sia Facebook che Instagram e consisterà nell’introduzione di speciali labels applicate sopra ai contenuti di dubbia veridicità.


Dei link informativi, redatti da media esterni, mostreranno le fonti in grado di smentire l’informazione di tali contenuti contrassegnati.
Uno strumento, inoltre, monitorerà i profili dei candidati e dei rispettivi staff, proteggendoli da attacchi informatici.

Vedremo se questa iniziativa riuscirà a combattere la disinformazione, sempre più dilagante. O quantomeno se ci farà rendere conto di quanto è pericoloso sottovalutare il potere distruttivo della menzogna, che trova, nell’epoca social, un campo fertile come mai prima d’ora.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]