IL CASO AMAZON: DA UN GARAGE AI 1000 MILIARDI DI DOLLARI
Amazon.com Srl sfonda il tetto dei 1000 mld di dollari entrando a far parte dell’esclusivo “club del triliardo”, finora composto solo ed esclusivamente da Apple.
Il traguardo è stato raggiunto nella giornata di martedì 4 settembre quando le azioni della società americana hanno raggiunto il valore record di 2.050,50 dollari. Questa impennata del valore azionario di Amazon non è però solo frutto dell’andamento della Borsa, che è risaputo essere una pericolosa montagna russa, ma è il risultato del duro lavoro che la società di Jeff Bezos sta portando avanti in molteplici settori.
Ma come ci è arrivata una piccola impresa da garage in cima alla montagna del business mondiale? Mettetevi comodi, ecco a voi l’escalation di Amazon!
Partiamo da Albuquerque, New Mexico, dove il 12 gennaio 1964 nasce da una coppia di ragazzini minorenni il piccolo Jeffrey Preston Jorgessen. E chi sarebbe? Beh, si dà il caso che quel piccoletto sia attualmente l’uomo più ricco del mondo: lo conosciamo come Jeff Bezos, l’uomo da 166 mld di dollari. (All’età di quattro anni, la madre di Jeff, divorziatasi dal padre del bambino, si risposa con Miguel “Mike” Bezos, che adotta Jeff il cui prende il cognome del padrigno.)
Non parliamo di enfant prodige o di episodi di vita fuori dagli schemi, Jeff ha avuto una vita “normale”, caratterizzata da una innegabile curiosità per la tecnologia e un’innata attitudine all’informatica, ma nulla di straordinario: frequenta la scuola elementare River Oaks di Houston, e poi il Miami Palmetta High School, in Florida, dove frequenta anche un corso di formazione scientifica per studenti ricevendo nel 1982 il Silver Knight Award.
Jeffrey Bezos si laurea presso l’Università di Princeton nel 1986 in ingegneria elettronica e informatica e inizia a fare esperienze lavorative, inizialmente nel settore informatico a Wall Street, poi per una società di commercio internazionale conosciuta come Fitel, poi alla Bankers Trust e infine la DE Shaw & Co.
È il 1994 quando Jeff si licenzia dal suo lavoro ben retribuito per dare vita, nel garage di casa sua a Seattle, a una sua piccola attività, la Cadabra.com, attività che viene presto ribattezzata prendendo spunto dal fiume più grande del mondo: il Rio delle Amazzoni. Avete capito bene: è nata Amazon.
Un business plan poco articolato e molto ordinato: un investimento di 300.000 dollari, consapevolezza di non fare profitti per i primi 4-5 anni, un catalogo ben fornito ma ristretto: libri. Una libreria online insomma, questa era l’idea.
Ora non sono più solo libri: dvd, videogiochi, macchine fotografiche, elettrodomestici, eccetera… più semplicemente: tutto. Amazon.com ha negli anni allargato la sua offerta fino ad avere un catalogo di 3 miliardi di articoli, venduti su 13 diverse piattaforme, attive in tutto il mondo.
L’evoluzione di Amazon.
1997: (15 maggio) Amazon.srl entra nel mercato azionario approdando sul NSDAQ;
1998: Amazon inizia la sua espansione acquistando Internet Movie Database (IMDb) e PlanetAll
1999: vengono inglobate anche Alexa Internet, Accept.com ed Exchange.com (645mln di dollari)
2002: lancio della Amazon Visa Card
2004: Amazon acquisì Joyo.com
2005: nasce Amazon Prime e l’azienda entra nell’indice S&P500, rientrando tra le 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione;
2006: prende vita Amazon Fresh (consegna a domicilio di prodotti alimentari)
2007: crea Kindle, il lettore di ebook, e lo lancia sul mercato statunitense (arriverà nel resto del mondo nel 2009)
2010: nasce Amazon Studios, 4,5 miliardi di dollari investiti per produrre film e telefim.
2014: Amazon lancia Amazon Echo, con l’assistente virtuale Alexa, una specie di “Siri” dell’iPhone, capace di rispondere su quasi tutto.
2016: Amazon Prime Air, un servizio di spedizioni con droni.
2018: (gennaio) apre a Seattle il primo supermercato completamente automatizzato, Amazon Go.
04 Settembre 2018: Amazon vale 1000 miliardi di dollari.
Niente male per un’azienda che ha appena un quarto di secolo di vita, vero?
Amazon è il Case Study con la C maiuscola del settore del “business online”, l’esempio pratico di quanto potenziale economico si cela dietro a quella grande invenzione che è Internet. Da un semplice e-commerce programmato in un garage a Seattle, oggi Amazon è un mostro finanziario dalle mille braccia: eCommerce, cloud computing, device, supermercati fisici, musica in streaming, video on demand, logistica.
Ma tutto questo è ancora nulla: “It’s always Day 1 at Amazon!” come sostiene Jeff Bezos.
L’hanno chiamata la “Day 1 Philosophy”, da cui prende il nome anche l’Headquarter dell’azienda, proprio a promemoria che l’azienda dovrebbe essere sempre in modalità “Day 1”.
“Work Hard. Have Fun. Make History” recita lo slogan aziendale. Cade a pennello: questa è storia.