ZEITGEIST: PUBBLICITA’ e CORONAVIRUS

L’incubo più grande di ogni comunicatore è l’anacronismo.

Quando un messaggio è anacronistico non ha orecchie che possano ascoltarlo, parla una lingua antica e straniera.

Tuttavia via c’è una differenza fondamentale tra saper rispettare lo spirito del tempo (quello che i filosofi tedeschi chiamerebbero Zeitgeist) ed essere aderenti alla realtà.

La pubblicità, in genere, tende a idealizzare episodi  e oggetti della vita reale.

Avete presente la pubblicità della Mulino Bianco?

Vediamo una classica famiglia italica che si appresta a fare colazione.

Tutti sono felici e pronti ad affrontare la giornata con una voglia di vivere tale da farti chiedere cosa ci sia di tanto “stupefacente” in quelle Nastrine.

Bene, anche se in realtà la prima cosa che vorresti fare al mattino se avessi un pacco di Nastrine in mano sarebbe quella di tirarlo a qualcuno, la pubblicità della Mulino Bianco rappresenta una scena fortemente idealizzata, ma non anacronistica.

La pubblicità della Mulino Bianco non è certamente aderente alla realtà individuale, ma rimane idealmente possibile.

La colazione, il papà in giacca e cravatta, la mamma che va svegliare i bambini, i bambini che si preparano per andare a scuola…

Sono tutti momenti che, vissuti o meno, fanno immancabilmente parte dell’immaginario collettivo di questo tempo.

Un altro esempio? Avete presente quello che, per accompagnare il bimbo all’asilo, compra il jeeppone 4×4 resistente al magma e collaudato sulle impervie montagne di vattelappesca?

Pensate non lo sappia che molto difficilmente si ritroverà a bordo della sua jeeppona a scalare montagne in quel di vattelappesca?

Lo sa che non succederà mai, tuttavia lui potrebbe!

Proprio così, se domani scoppiasse l’apocalisse zombie lui schiaccerebbe tutti con il suo jeeppone.

Un giorno se ne stava sul divano e ha visto la pubblicità di quella macchina: bella, lucida in mezzo a fuochi e fiamme, oppure che sfrecciava nel buio di una notte urbana con un pilota dallo sguardo profondo e appagato.

Se la pubblicità gli avesse detto: “compra quattro ruote e un volante così ci metterai meno a fare gli stessi giri che fai tutti i giorni, sfigato!” L’avrebbe comprata?

È un sogno, un desiderio, una fantasia che il marketing deve saper nutrire.

Perché anche se Roberto Carlino non vende sogni ma solide realtà, quando qualcuno compra una casa non compra mattoni e cemento, ma un riparo, un rifugio, il sogno e la speranza di un futuro sereno.

Pubblicita’, specchio del mondo

Quando cambia il mondo cambiano le consapevolezze, le consuetudini di pensiero, gli schemi morali, culturali e la comunicazione deve fare altrettanto.

Avete per caso mai più visto una pubblicità come questa negli ultimi 50/60 anni?

 

pubblicità

 

Eppure in pochi all’epoca, 1951, si scandalizzarono.

Questo accade perché un messaggio che a noi apparirebbe completamente folle (alla luce di nuove consapevolezze, nuove conoscenze e nuove conquiste) agli occhi di un uomo dell’epoca sembrerebbe, anche se idealizzato, perfettamente coerente con i suoi costumi e il modo di pensare della società del tempo in cui è inserito.

In un mondo in cui è generalmente riconosciuto che l’uomo che si fa mettere i piedi in testa da una donna è un inetto, mentre colui che sa metterla in riga è un grand’uomo, un’azienda che vende cravatte deve inserirsi nello stesso meccanismo.

A Marzo dell’anno scorso, i pubblicitari di tutto il mondo si sono ritrovati a doversi conformare ad un cambio repentino delle consuetudini globali.

Dal giorno alla notte pubblicità piene di baci e abbracci a destra e a manca, tavole imbandite colme di commensali alle prese con la leccornia di turno, sono diventate semplicemente di un’altra epoca.

Ecco che di colpo è nata la necessità di trovare un nuovo linguaggio di comunicazione.

La guida IPSOS

Ipsos, autorità in materia di analisi e ricerche di marcato, ha redatto una guida per i brand in confusione, in grado di dare delle dritte preziose su come portare avanti la promozione della propria attività in un tempo che la guida chiama “fluido”, ovvero poco stabile dal punto di vista dei parametri che determinano un certo comportamento del pubblico.

MOST IMPORTANTLY – BE PRESENT AND INVEST IN CONSUMER RELATIONSHIPS

In tempi di forte recessione, come quello comportato dalla nuova epidemia, è importante investire.

Anche se sembra naturale la tendenza a eliminare i costi variabili e a tirare i remi in barca, la strategia migliore sarebbe quella, invece, di continuare a pagaiare come se non ci fosse un domani.

E’ chiaro: un consiglio non può tenere conto delle situazioni particolari e non è certo facile  investire quando le casse sono vuote e i creditori hanno i forconi in mano.

Tuttavia, se siete fra i pochi fortunati che, nonostante tutto, hanno ancora qualcosa da investire, farlo adesso e farlo bene potrebbe rivelarsi un’occasione unica.

Pensiamo, ad esempio, alla crescita del business dietro al mondo dei social network dell’ultimo anno.

BE A SOURCE OF TRUTH AND POSITIVE IMPACT

Un atteggiamento vincente è quello di fare in modo che il proprio brand venga associato alla lotta per il superamento del momento di crisi.

Trattare il problema senza sufficienza e senza allarmismo, dare l’impressione di essere ottimisti è una buona strategia.

è importante dare l’impressione al pubblico di essere un’azienda fatta di persone che stanno vivendo lo stesso suo momento.

Un esempio può essere un’azienda come Lush, venditrice di saponi e cosmetici ecosolidali, che ha invitato tutti a lavarsi le mani all’interno dei suoi punti vendita

HELP PEOPLE CONSTRUCTIVELY USE TIME AND BUILD NEW ROUTINES AT HOME

Ci tocca stare a casa? Approfittiamone!

Un altro atteggiamento positivo da parte dei brand è quello di entrare a contatto con la realtà quotidiana del pubblico.

Dunque perché non dare qualche consiglio riguardo la routine casalinga, magari qualche abitudine che presupponga l’utilizzo di un prodotto che si vorrebbe promuovere?

GO VIRTUAL

Un aspetto molto particolare è il fatto che una catastrofe sanitaria e una recessione economica siano riusciti incredibilmente a portare qualche progresso.

Sebbene i tempi non fossero maturi, siamo stati tutti costretti a ricorrere all’universo telematico per poter almeno minimamente continuare le attività di prima.

Questo passaggio verso un abbandono delle attività offline, era un qualcosa che tutti sentivamo come necessario, ma che nessuno pensava lo sarebbe stato a breve.

Saper sfruttare le opportunità di questo nuovo orizzonte del marketing può essere una mossa vincente per trasformare la crisi in una opportunità.

 

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