IL DISEGNO DI LEGGE SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

IL DISEGNO DI LEGGE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il governo italiano ha presentato una bozza del disegno di legge sull’intelligenza artificiale che comprende 25 articoli suddivisi in sei capitoli, mirando a regolare in modo comprensivo e responsabile l’utilizzo delle tecnologie AI. Questo documento si propone di garantire uno sviluppo etico e sicuro dell’intelligenza artificiale, preservando i diritti umani e la sicurezza dei dati personali.

Il disegno di legge stabilisce chiari principi di autonomia umana, prevenzione dei danni e trasparenza. L’obiettivo è assicurare che l’AI supporti l’azione umana senza sostituirla, promuovendo l’uso responsabile delle tecnologie in modo da prevenire rischi, come la manipolazione delle elezioni tramite deepfake o altre forme di disinformazione digitale.

Importante è il principio di “utilizzo corretto, trasparente e responsabile” dell’AI, con un forte accento sulla sicurezza e sulla prevenzione dei rischi. Tra le misure più significative vi è l’introduzione di un’aggravante specifica per i reati facilitati dall’uso dell’AI e la creazione di un sistema di fisco automatizzato che include bollini anti-deepfake per contrastare la disinformazione. Questo sistema prevede anche che ogni operazione fiscale assistita da AI debba essere trasparente e comprensibile per gli utenti, garantendo il diritto alla contestazione e alla spiegazione.

Il disegno di legge mira, inoltre, a promuovere un mercato dell’intelligenza artificiale che sia innovativo, equo e competitivo. Per raggiungere questo obiettivo, il governo prevede di stimolare la creazione di un ecosistema di AI attraverso appalti pubblici specifici e facilitando l’accesso a dati di alta qualità per le aziende e la comunità scientifica.

 

Come cambia il settore dell’intelligenza artificiale?

Nel settore sanitario, il disegno di legge sull’intelligenza artificiale impone limitazioni all’uso dell’AI per garantire che non venga utilizzata per discriminare o condizionare l’accesso alle prestazioni sanitarie. Simili precauzioni sono adottate nel mondo del lavoro, dove l’AI non deve influenzare decisioni riguardanti licenziamenti, mansioni e percorsi di carriera in maniera discriminatoria.

Un ambito di particolare interesse è l’introduzione dell’AI nei controlli fiscali, con l’obiettivo di semplificare le procedure per i contribuenti e migliorare gli standard di certezza del diritto. Inoltre, l’AI può essere utilizzata solamente per esercitare attività strumentali e di supporto nelle professioni intellettuali, assicurando che i clienti siano adeguatamente informati sull’uso di queste tecnologie.

Il quadro normativo prevede un modello di controllo congiunto tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), incaricate di monitorare lo sviluppo e l’impiego dell’AI nel paese. Questa struttura mira a bilanciare la promozione dell’innovazione con la necessità di garantire la sicurezza cibernetica.

 

Una fondazione dedicata all’intelligenza artificiale

Un aspetto innovativo del disegno di legge è la proposta di istituire una Fondazione dedicata all’AI, con l’obiettivo di supportare la ricerca, lo sviluppo e l’adozione di tecnologie AI etiche e sostenibili. La fondazione, sotto la vigilanza di Palazzo Chigi, sarà finanziata con 150 milioni di euro destinati a progetti innovativi. Questi fondi sono parte di un impegno più ampio che include l’allocazione di risorse per il venture capital in settori chiave come l’intelligenza artificiale, il quantum computing, la cybersecurity e le telecomunicazioni.

Le funzioni di governance dell’AI saranno condivise tra l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), che avranno il compito di promuovere l’innovazione, valutare e monitorare i sistemi di intelligenza artificiale sviluppati. Queste agenzie assicureranno anche l’istituzione di spazi di sperimentazione per la realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale.